Trippe in umido una tradizione golosa

Le Trippe in umido, un piatto che la tradizione della nostra città si porta dietro da secoli, visto che la tripperia più vecchia di Genova, situata nel centro storico, sembra avere più di 200 anni.

Il nostro ricordo delle tripperie, è quello di bambini, che vedevano gli adulti entrare in questi locali in cui i banconi con la base di legno e la superficie in marmo sembravano giganteschi. Locali fumosi, dove il vapore del calore spesso si confondeva con il fumo delle sigarette, erano tempi in cui si fumava anche al chiuso.

Gli anziani spesso consumavano le trippe direttamente in una scodella, appena preparate nel loro brodo e accompagnate da un buon bicchiere di vino, quasi fosse un rituale giornaliero.

Oggi di tripperie in città ne rimangono poche, ma in alcune di queste il rituale continua e si può rivivere momenti unici che riportano indietro nel tempo.

Per cui, ecco la nostra versione delle trippe in umido.

Una curiosità; sembra che la trippa abbia origine celtica sia ne nome che nel trattare il prodotto.

Trippe in umido

TRIPPE IN UMIDO

Ingredienti:

600 gr. di trippa mista già tagliata

4 patate di media grandezza

1 cipolla piccola

1 carota piccola

1 spicchio di aglio

3 cucchiai di concentrato di pomodoro

prezzemolo

olio d’oliva

sale

Preparazione:

Tritiamo nel mixer, la cipolla, carota, aglio e prezzemolo, mettiamo il trito in una casseruola con dell’olio d’oliva, soffriggiamo appena e uniamo le trippe rosolandole qualche minuto.

Aggiungiamo il concentrato di pomodoro diluito con un po’ d’acqua, saliamo e infine mettiamo le patate a tocchetti e se piace un po’ di peperoncino. Copriamo con dell’acqua tiepida, quel tanto che basta perché possano cuocere circa 1 ora e le patate siano morbide.

Serviamo calde in singoli piatti con fette di pane casereccio appena tostato.

Un consiglio: se vi piacciono, potete aggiungere verso fine cottura, 250 gr di fagiolane già cotte.

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