Ricetta del Pandolce Genovese

La ricetta del Pandolce Genovese è stata tramandata per secoli, e come per tutte le tradizioni legate alle ricette, certi metodi e certi ingredienti, possono leggermente variare. Il Pandolce Genovese può essere alto o basso, questa ricetta è per quello alto.

Si narra che le nostre nonne lo facessero lievitare per una notte intera mettendolo sotto le coperte, grazie ad un ausilio che tipo impalcatura, teneva le le coperte e le lenzuola alzate, e con il calore del corpo rendevano perfetta la lievitazione. Storie d’altri tempi.

Ingredienti e dosi per un chilo di pandolce

250 grammi di lievito madre

250 grammi di farina 00 Manitoba

80 grammi di acqua tiepida

6 grammi di lievito di birra (facoltativo ma consigliato)

100 grammi di burro

100 grammi di zucchero semolato

5 grammi di essenza di arancio (poche gocce)

150 grammi di uvetta sultanina

50 grammi di cedro candito a cubetti

50 grammi di scorza di arancia candita

50 grammi di pinoli

1 cucchiaino di semi di finocchio (facoltativo)

Preparazione

Preparate la fontana con la farina e mettete al centro il lievito madre ridotto a pezzetti. A questo punto si consiglia di spolverare il lievito madre con il lievito di birra. Questo ingrediente favorisce la fermentazione dell’impasto, compensando l’assenza nella preparazione domestica dei prodotti lievitati degli strumenti utilizzati nelle cucine professionali.

Versate l’acqua soltanto sul lievito madre, non sulla farina della fontana che per il momento resta fuori dell’impasto, e incorporatela mescolando con le mani.

Quando la massa del lievito ha assorbito l’acqua aggiungete il burro e continuate a mescolare.

Aggiungete lo zucchero miscelandolo con cura in modo che si sciolga completamente fino ad ottenere una pasta liscia.

A questo punto integriamo la farina della fontana poco per volta aggiungendo allo stesso tempo poche gocce di essenza di arancio.

Lavorate la pasta per almeno dieci minuti. La lavorazione deve essere eseguita schiacciandola con le mani sul tavolo senza mai avvolgerla. Questo procedimento permette di ottenere un impasto finale più fragrante e che assorbe meglio l’aroma della frutta. Lasciatela poi riposare per un’altra decina di minuti.

Schiacciate l’impasto e versateci sopra l’uvetta, il cedro, la scorza d’arancio, i pinoli e i semi di finocchio e lavoratelo in modo che la farcitura si distribuisca in modo omogeneo. Lasciate lievitare per sei ore.

Quando l’impasto ha raddoppiato il suo volume praticate sulla sua superficie tre tagli a triangolo.

Questi tagli, oltre a richiamare il rituale religioso che un tempo accompagnava la preparazione del pandolce in ambito familiare, hanno l’effetto pratico di liberare la forza del lievito in forno contribuendo a sviluppare l’impasto.

Infornate a 200 gradi per 60 minuti.

Prima di consumare il pandolce lasciatelo riposare per 24 ore.

Per tagliarlo senza che si sbricioli vi consigliamo di usare una lama seghettata.